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Gen 2023

La produzione di grano duro in Italia, malgrado il clima, resta alta.

La produzione di grano duro in Italia si mantiene attorno a 1.220.000 ettari, localizzati principalmente al sud (75%) e in parte nel centro Italia (15-20%). La produzione del 2022 è stata inferiore del 16% rispetto all'anno precedente a causa di condizioni climatiche avverse, con un raccolto totale di 3,4 milioni di tonnellate, che hanno comunque goduto di buoni prezzi di mercato.

La scelta della varietà è sempre importante e la sperimentazione coordinata dal Crea fornisce preziosi consigli, confrontando 36 varietà di grano duro in 30 campi prova in 13 regioni.

Le varietà top di grano duro sono Antalis, Federico II, RGT Natur e Marco Aurelio, con rese comprese tra 55 e 57 ql/ha. Nel sud e nelle isole le cultivar più performanti sono Iride, Nuraghe, RGT Jadur, Claudio, Incanto e Furio Camillo, mentre nel centro-nord le varietà con le rese più elevate sono Antalis, Federico II, Platone e Amarcord. 

In generale, le produzioni medie sono state più alte al nord (77 ql/ha) rispetto al centro e al sud (tra 43 e 61 ql/ha), con livelli di proteine compresi tra il 12,3% e il 15,2%.

Per sfruttare al massimo le opportunità del mercato e garantire una produzione di qualità, la scelta della varietà giusta è fondamentale per gli agricoltori. La sperimentazione coordinata dal Crea fornisce informazioni preziose sulla resa e la qualità delle diverse varietà, aiutando così gli agricoltori a prendere decisioni informate sulla coltivazione del grano duro.

In generale, la produzione di grano duro in Italia sta mantenendo la sua posizione di rilievo grazie alla scelta varietale ottimale e all'utilizzo di tecniche di coltivazione avanzate. La buona qualità del raccolto e i prezzi di mercato competitivi offrono opportunità di profitto per gli agricoltori, nonostante le difficili condizioni climatiche che hanno influito sulla produzione nel 2022.